lunedì 20 gennaio 2014

Amicizia franco-tedesca – IV. De Gaulle tra rabbia e delusione

Più di 50 anni di mistificazione del trattato franco-tedesco dell'Eliseo


 15 prove per smontare la propaganda :

Dopo il 50° anniversario del trattato franco-tedesco dell'Eliseo del 22 gennaio 1963 e del tsunami di propaganda europeista che invadé i media francesi per questa occasione, è utile fornire un antidoto. Si tratta di una cronologia illuminante degli eventi che hanno circondato questo famoso trattato e la non meno famosa “coppia franco tedesca” che né è sensata essere nata.
Fondata su 15 documenti irrefutabile, questa cronologia permetterà al lettore di smascherare precisamente le bugie svergognate che i media e i dirigenti politiche spargono. 

I L'idea di de Gaulle
II Kenedy Knappstein e il trattato dell'Eliseo
III Il doppio gioco tedesco
IV De Gaulle tra rabbia e delusione 
V Voglia tedesca di dirottare l'OFAJ (ufficio franco tedesco per la gioventù)
VI La nuova strategia gollista 
VII Descrizione della strategia americana e voglia di contro-peso
VIII La vera strategia della Germania
IX Conclusione

IV De Gaulle tra rabbia e delusione


DOCUMENTO N°7:
  • 19 giugno 1963 = RABBIA DI CHARLES DE GAULLE DAVANTI LA POSIZIONE PUBBLICA DEL SENATO AMERICANO SULLA « COSTRUZIONE EUROPEA » DOPO IL VOTO DEL « PROTOCOLLO INTERPRETATIVO » TEDESCO
« Tutto questo, per fare che gli Stati-Uniti possono ancora meglio governare l'Europa. In quel caso, l'Europa sparisce, la Francia è abolita. Quelli che hanno rinunciato alla Francia da tanto tempo, cercano una situazione che nega la Francia in sistemi politiche in quali la Francia non esisterebbe. (…) Non importa a loro. Il loro istinto è che la Francia sparisce. »

Il voto del protocollo interpretativo dai parlamentari tedeschi, che svuota di sostanza tutta la portata del trattato dell'Eliseo suscitò una grande soddisfazione negli Stati Uniti. 
Maurice Couve de Murville (1907 – 1999) fu ministro francese degli  esteri per  10 anni di  giugno 1958 a maggio 1968.
Quindi la commissione degli Esteri dello senato americano rese pubblico una analisi, nella quale notificava in qualche modo ai sei Stati del Mercato comune di scegliere tra:
  • una « Europa autarchica » ; vale a dire, in linguaggio codate, un Europa che rifiuterebbe il dominio statunitense;
  • o una « Europa Atlantica » ; vale a dire una Europa piazzata sotto il dominio americano come veniva deciso dalla Repubblica federale di Germania ;

E' Maurice Couve de Murville, ministro degli esteri francese, che fece uno resoconto di questo sensazionale rapporto del senato americano durante il consiglio dei ministri del 19 giugno 1963, che si riuniva quattro giorni dopo il voto tedesco del 15 giugno 1963.

Al consiglio dei ministri del 19 giugno 1963
Couve (de Murville) evoca un rapporto pubblicato dalla commissione degli esteri del senato americano: « Questo documento chiede : “Cosa sceglierà l'Europa, tra comunità Atlantica e Europa autarchica ?”. In altre parole, l'Europa sarà in un insieme con gli americani alle manette, o formerà un insieme indipendente degli Stati Uniti ?
Questo documento pone il problema. Ma naturalmente, le sue conclusione non sono le nostre. Lui conta su “ la resistenza che gli tedeschi opporranno all'Eliseo”. Solo questa sarà capace di “sorpassare le difficoltà che gli Stati Uniti incontrano in Europa del fatto del iato gollista. Dal “veto francese all'ingresso del Regno Unito nel mercato comune, era uno schiaffo sia sul gancio degli Stati uniti che su quello della grande Bretagna”.
Questa presentazione della posizione americana provocò la rabbia del presidente della Repubblica francese, che chiaramente spiegò, davanti suoi ministri, quale era l'ultima parola di tutto questa storia.
Questa dichiarazione di Charles de Gaulle, fatta ufficialmente in consiglio dei ministri, fu rapportata da Alain Peyrefitte: e merita di essere letta e riletta perché appare oggi, dopo mezzo secolo, come terribilmente premonitore:

Charles de Gaulle – Non c'è dubbio. Il problema si è già posto al momento dell'istituzione della Nato. Si è anche posto per la CED, è ciò che gli europei chiamano « l'integrazione europea », senza preoccuparsi di sapere se esiste una politica europea. L'ingresso degli Inglesi avrebbe ovviamente distrutto questa Europa che si stava formando in modo autonome.
« Il tutto, in modo che gli Stati Uniti possono meglio governare l'Europa. In questo caso, l'Europa sparisce, la Francia è abolita. Quelli che hanno rinunciato alla Francia da molto tempi, cercano una situazione che annega la Francia in sistemi in quali la Francia non esisterebbe. »
« Perciò sono ubriachi di ONU, di NATO, di “integrazione europea”. Si schierano per fare entrare la Grande Bretagna, mentre sanno che non ci sarà integrazione se l''Inghilterra è nel Europa. Non gli importa. Il loro istinto è che la Francia sparisce »
« Ma si sono fatti delle illusioni, hanno commesso una errore sulla nostra capacità di impedirgli ! E' questo che tutti iniziano ad ammettere. »
C'était de Gaulle, Fayard, libro 2, p229-230
Questa ultima frase di Charles de Gaulle prende un carattere profondamente tragico .
Perché se è vero che il fondatore della resistenza ebbe la forza morale, il coraggio e la capacità di impedire di agire, tutti coloro che avevano « rinunciato alla Francia da molto tempo » e tutti coloro che « cercavano una situazione che annega la Francia in sistemi politici in quali la Francia non esisterebbe », si deve costatare purtroppo che suoi successori all'Eliseo hanno perso questa capacità.

Si deve anche costatare che gli ultimi dei capi di stati francesi sono anche diventati campioni dell'abolizione dei Stati.

DOCUMENTO N°8:
  • 3 luglio 1963 = DELUSIONE DI CHARLES DE GAULLE AMMESSA IN PRIVATO E IN PUBBLICO
« Non ve lo nasconderò. Deluso dallo preambolo che ha imposto il Bundestag. Deluso dalla meccanica della cooperazione franco-tedesca. (…) Se il trattato tedesco non era applicato, non sarebbe il primo nella Storia. »
L'atroce delusione di Charles de Gaulle, preso in giro dagli Anglo-sassoni, divenne sempre più manifeste alla fine del mese di giugno 1963 e al inizio del mese di luglio. Non poteva più nasconderla. E fini per confessarlo sia in privato ad Alain Peyrefitte che in pubblico davanti ai deputati della sua propria maggioranza:
Al consiglio dei ministri del 3 luglio 1963 (…)
Dopo il consiglio, ho chiesto al General: «  Meno di sei mesi dopo la firma del trattato dell'Eliseo, sembra che Lei è deluso.
Charles de Gaulle – Non ve lo nasconderò. Deluso dallo preambolo che ha imposto il Bundestag. Deluso dalla meccanica della cooperazione franco-tedesca : Non è efficace come lo immaginavo. E tuttavia, Adenauer è ancora li. Cosa accadrà quando non ci sarà più ? »
La stessa sera, a cena all'Eliseo che offrì in onore dei uffici delle due camere del parlamento, qualche deputati, davanti a lui, si mostrano settici rispetto alla solidità del trattato franco-tedesco. Il Général risponde in una melancolica parabole: « I trattati sono come le fanciulle e le rose : durano quello che durano. Se il trattato tedesco non era applicato, non sarebbe il primo della Storia. »
C'était de Gaulle, Fayard, 1997 libro 2, p 231

Nel prossimo articolo de Gaulle riceve la prova che i Tedeschi vogliono dirottare il trattato dell'Eliseo.

fonte
Traduzione Gigi Houille

Peggio del rumore degli stivali...
    ...il silenzio delle pantofole !
                                                       
Max Frisch 




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