giovedì 8 agosto 2013

Evo Morales e il sequestro di un aereo presidenziale : "L'Europa è ridotta in colonia americana"


"L'Europa è ridotta in colonia americana"




"Io presidente della Bolivia, sequestrato in Europa"

Lo svellimento dalla parte di Snowden del carattere tentacolare dello spionaggio americano ha suscitato solo reazione piccolissime dalla parte dei dirigenti europei. Le quali, tuttavia, non hanno esitato ad immobilizzare l'aereo del presidente boliviano Evo Morales, sospettato di trasportare l'informatico fuggitivo.


Di Evo Morales, agosto 2013

Evo Morales
Presidente di Bolivia


Il due luglio scorso si è prodotto uno evento molto insolito nella storia del diritto internazionale : l'interdizione fatta all'aereo presidenziale dello Stato plurinazionale di Bolivia di sorvolare i territori della Francia, Italia, Spagna, e Portogallo, poi della mia sequestra all'aeroporto di Vienna (Austria) per quattordici ore.
Parecchi settimane dopo, questo attentato contro la vita di un membro di una delegazione ufficiale, commesso da Stati reputati democratici e rispettosi dei leggi, continua di sollevare l'indignazione, mentre abbondano le condanne di cittadini, di organizzazione sociale, organismi internazionali e governi in tutto il mondo.
Cosa è successo ? Ero a Mosca, qualche istante prima di una riunione con Vladimir Putin, quando un assistente mi allerta di difficoltà tecniche: impossibile di renderci al Portogallo come era previsto al inizio. Tuttavia, quando si finisce il mio appuntamento con il presidente russo, è ovvio che non si tratta di problemi tecnici.
Sig. David Choquehuanca 
Ministro degli Esteri di Bolivia
Da La Paz, nostro ministro degli Esteri, Sig. David Choquehuanca, giunge ad organizzare uno scalo a Las Palmas de Gran Canaria in Spagna e a fare validare uno nuovo piano di volo. Tutto sembra in ordine...Pero, mentre siamo in aria, il colonnello di aviazione Celiar Arispe, che comanda il gruppo aereo presidenziale e pilota l'aereo questo giorno, viene a trovarmi : “Parigi ci toglie sua autorizzazione di sorvolare. Non possiamo entrare nello spazio aereo francese.” Sua sorpresa era quanta sua preoccupazione: stavamo per passare sopra la Francia.
Potevamo provare di ritornare in Russia ma era prendere il rischio di finire senza cherosene. Il colonnello Arispe ha quindi contattato la torre di controllo dell'aeroporto di Vienna per chiedere l'autorizzazione di effettuare uno atterraggio in emergenze. Che le autorità austriache siano qui ringraziato della via libera da loro data.

 Sig Alvaro Garcia Linera
Vice-presidente di Bolivia
Istallato in uno piccolo ufficio dell'aeroporto che avevano messo a mia disposizione, ero in piena conversazione con mio vice-presidente, Sig Alvaro Garcia Linera, e con Sig Choquehuanca per decidere dello proseguimento degli eventi e sopratutto per tentare di capire le ragione della decisione francese, mentre il pilota mi informa che l'Italia ci rifiuta anche l'accesso al suo spazio aereo.


ambasciatore spagnolo in Austria
Sig Alberto Carnero
A questo momento, ricevo la visita dell'ambasciatore della Spagna in Austria, Sig Alberto Carnero. Questo mi spiega che uno nuovo piano di volo viene di essere approvato per condurmi in Spagna.
Pero, mi dice, dovrà inizialmente ispezionare l'aereo presidenziale. Si tratta anche di una condizione sine qua non alla nostra partenza per Las Palmas de Gran Canaria.


Edward Snoden
Quando lo interrogo sulle motivazione di questa esigenze, Sig Carnero mi da il nome di Sig Edward Snowden, questo impiegato di una società americana a chi Washington sotto-tratta certe attività di spionaggio. Ho risposto che lo conoscevo solo a traverso la stampa. Ho anche ricordato al diplomato spagnolo che il mio paese rispetta le convenzione internazionale : in nessun modo, cercavo a estradare chiunque verso la Bolivia.
Sig. Rafael Mendivil Peydro
sotto-segretario spagnolo agli esteri
Sig Carnero era in contatto permanente con il sotto-segretario spagnolo agli esteri, Sig. Rafael Mendivil Peydro, che, ovviamente, gli chiedeva di insistere. “Non ispezionerete questo aereo, ho dovuto martellare ! Se non credete quello che vi dico, significa che trattate di bugiardo Sig il presidente dello Stato sovrano di Bolivia”. Il diplomato esce per prendere ordine del suo superiore, per poi ritornare. Mi chiede allora di invitarlo “a prendere un piccolo caffè” nell'aereo. “Ma mi prendette per uno delinquente ? Gli chiedo. Se tenete ad entrare in questo aereo, dovrete farlo con la forza. E non resisterò ad una operazione militare o di polizia: non ne ho la possibilità”

Avendo sicuramente preso paura, l'ambasciatore scarta l'opzione della forza, ma precisando che, in queste condizione, non potrà autorizzare nostro piano di volo : “Alle 9 della mattina, vi indicheremmo se potrete partire o no. Fine a questo momento, andremmo a parlare con i nostri amici, mi spiega. “Amici ?” Ma chi sono questi amici della Spagna di chi fatte referenza ? La Francia e l'Italia, senza dubbio ?Lui rifiuta di rispondermi e si ritirò...
Approfitto di questo momento per discutere con la presidente argentina Cristina Fernàndez, una eccellente avocata che mi guida sulle questione giuridiche, ed anche con i presidente venezuelano ed ecuadoriano Nicolàs Maduro e Rafael Correa, entrambi molto preoccupati per noi. Il presidente Correa mi richiamerà inoltre parecchie volte nella giornata per prendere notizie. Questa solidarietà mi dà forze : “Evo, non hanno nessun diritto di ispezionare tuo aereo!! “mi ripeta. Non ignoravo che un aereo presidenziale è come una ambasciata.

Dalla sinistra:
Maduro del Venezuela, Fernandez di Argentina,
Morales di Bolivia, Correa del Ecuador


Ma questi consigli e l'arrivo degli ambasciatori de l'alleanza bolivariana per i popoli della nostra America (ALBA) (1) decuplicano mia determinazione a mostrarmi fermo. No, non offriremo alla Spagna o a qualsiasi paese - gli Stati Uniti ancora meno degli altri - la soddisfazione di ispezionare nostro aereo. Difendiamo nostra dignità, nostra sovranità e l'onore di nostra patria, nostra grande patria. Mai accetteremmo questo ricatto !
L'ambasciatore di Spagna riappare. Preoccupato e nervoso, mi indica che dispongo finalmente di tutte le autorizzazione e che posso andarmene. Finalmente l'aereo decolla...
    
Questa interdizione di sorvolo, decretata simultaneamente da quattro paesi e coordinata dalla Central Intelligence Agency (CIA) contro un paese sovrano col solo pretesto che trasportiamo FORSE Sig. Snowden, rivela alla luce il peso politico della principale potenza imperiale : Gli Stati Uniti.

Fino al due luglio (data dello nostro sequestro), ognuno capiva che gli stati si dotano di agenzie di sicurezza per proteggere loro territorio e loro popolazione. Ma Washington a sorpassato i limiti del concepibile. Violando tutti i principi di buona fede e le convenzioni internazionale, ha trasformato una parte del continente europeo in territorio colonizzato. Uno insulto ai diritti umani, l'una delle conquiste della Rivoluzione francese.
Lo spirito coloniale che conduce a sottomettere cosi parecchie paesi dimostra ancora una volte che l'impero accetta nessun limite – siano legale, morale, territoriale. Adesso, è ovvio agli occhi del mondo intero che, per una tale potenza, tutte le legge possono essere trasgredite, tutta sovranità violata, tutto diritto umano ignorato.
La potenza degli Stati Uniti, è chiaramente il potenziale militare, implicato in molte guerre di invasione e sostenuto dal enorme complesso militare-industriale. Le tappe dei loro interventi sono ben note: dopo una conquista militare viene l'imposto dello libro-scambio, di una concessione singola della democrazia e infine, la sottomissione delle popolazione alla voracità delle multi-nazionale. Le traccie indelebile dell'imperialismo – fosse militare o economico – sfigurano l'Iraq, la Libia, la Siria. Paesi tra cui certi sono stati invasi perché si sospettava di avere arme di distruzione di masse o di sostenere organizzazione terroristiche. Paesi dove migliaia di essere umani sono stai uccisi, senza che la Corte penale internazionale intente il minimo processo.
  
 Sig. Philip Goldberg
 ambasciatore americano
 in Bolivia nel 2008
Ma la potenza americana proviene anche dello dispositivo sotterrano destinato a propagare la paura, il ricatto, e l'intimidazione. Tra le ricette che utilizza volentieri Washington per mantenere suo statuto: “la punizione esemplare”, nel più puro stile coloniale che aveva condotto alla repressioni degli indiani d'Abya Yala. Questa si abate adesso sui popoli che hanno deciso di liberarsi e sui dirigenti politici che hanno scelto di governare per gli umili. La memoria di questa politica della punizione esemplare è ancora viva in America latina: che si pensa al golpe contro Hugo Chavez nel Venezuela nel 2002(video), contro il presidente Honduregne Manuel Zelaya nel 2009, contro Sig Correa nel 2010, contro il presidente paraguaiano Fernando Lugo nel 2012 e ovviamente contro nostro governo nel 2008 sotto la guida dell'ambasciatore americano in Bolivia, Sig. PhilipGoldberg. L' “Esempio”, cosi gli locali, operai, contadini, movimenti sociali non osano alzare la testa contro le classe dominante. L' “Esempio” per fare piegare quelli che resistono e terrorizzare gli altri. Ma un “Esempio” che conduce adesso gli umili del continente e del mondo intero a raddoppiare gli sforzi di unità per rafforzare le loro lotte.

L'attentato di cui siam stati vittime svella i due visi di una stessa oppressione, contro di quale i popoli hanno decisi di si ribellare: l'imperialismo e suo gemello politico e ideologico, il colonialismo. Il sequestro di uno aereo presidenziale e del suo equipaggio – che siamo in diritto di stimare impensabile nel 21° secolo – illustra la sopravvivenza di una forma di razzismo all'interno di certi governi europei. Per loro gli indiani e i processi democratici o rivoluzionari in quali sono inviati rappresentano vincoli sulla strada della civilizzazione. Questo razzismo si rifugia adesso nell'arroganza e le spiegazione “tecniche” i più ridicole per truccare una decisione politica nata in uno ufficio di Washington. Ecco governi che hanno perduto fino alla loro capacità di riconoscersi come colonizzati e che tentano di proteggere la riputazione dello loro maestro...

Chi dice impero dice colonie. Avendo optato per l'obbedienza agli ordini che gli davano, certi paesi europei hanno confermato il loro statuto di paesi sottomessi. La natura coloniale della relazione tra Stati Uniti e Europa si è rafforzata dagli attentati del 11 settembre 2001 ed è stata svelata a tutti nel 2004, quando si è appreso l'esistenza di voli illeciti di aree militari americani trasportando supposti prigionieri di guerre verso Guantanamo o verso prigione europee. Sappiamo oggi che questi presunti “terroristi” erano sottomessi alla tortura: in realtà che anche le organizzazione di difesa dei diritti umani tacciano spesso.

La “guerra contro il terrorismo” avrà ridotto la vecchia Europa in colonia; un atto inimicale, anche ostile che si può analizzare come una forma di terrorismo di stato, nel fornire la vita privata di milioni di cittadini agli capricci dell'impero.

Ma l'affronto al diritto internazionale che rappresenta nostro sequestro sarà forse un punto di rottura. L'Europa ha dato nascita alle idee le più nobile: libertà, eguaglianza, fraternità. Ha largamente contributo al progresso scientifico, all'emergenza della democrazia. E' solo una pallida figura di se stessa: uno neo-oscurantismo minaccia i popoli di un continente che, qualche secoli fa, illuminava il mondo di sue idee rivoluzionare e suscitava la speranza.

Nostro sequestro potrebbe offrire a tutti i popoli e governi d'America Latina, delle Caraibi, d'Europa, d'Asia, d'Africa, e d'America del Nord l'occasione unica di costituire uno blocco solidale condannando l'attitudine indegna dei Stati coinvolti in questa violazione del diritto internazionale. Si tratta anche di una occasione ideala per rafforzare le mobilizzazione dei movimenti sociali nel ambito di costruire un mondo nuovo, di fraternità e di complementarità. E' al popolo di costruirlo.

Siamo certi che i popoli del mondo, notevolmente quelli d'Europa, risentono l'aggressione di cui siamo stati vittime come affettando anche loro e i loro parenti. E interpretiamo la loro indignazione come un modo indiretto di presentarci scusi che certi governi responsabili dello sequestro rifiutano ancora di presentarci.

Evo Morales
agosto 2013

Traduzione Gigi Houille

 fonte


Peggio del rumore degli stivali...
    ...il silenzio delle pantofole !
                                                       
Max Frisch 



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